Il termine "carie" comunemente identifica sia la malattia dentale che la sua manifestazione clinica, ossia il noto "buco nero" nel dente. Tuttavia, è importante sottolineare che il restauro (o l'otturazione) utilizzato per "tappare il buco nero" rappresenta soltanto l'ultimo passo del trattamento della malattia cariosa. La rimozione fisica della carie e il ripristino con un restauro non eliminano i batteri né impediscono la possibile progressione della malattia in altre aree della cavità orale.

Il nostro studio adotta il metodo internazionalmente riconosciuto CA.M.B.R.A. (acronimo di CAries Management By Risk Assesment), che consiste in una serie di interventi finalizzati a valutare il rischio individuale di sviluppare la carie, riducendone gli effetti e attuando azioni correttive e preventive personalizzate per ciascun paziente. In questo contesto, il nostro approccio clinico è denominato PROGRAMMA ZERO CARIE.

La carie può essere visualizzata come una "bilancia" tra vari fattori che contribuiscono alla presenza o assenza della malattia, definendo un equilibrio personale per ciascun paziente. I fattori protettivi includono un buon flusso salivare, una dieta corretta, la presenza di rimineralizzanti nella saliva e abitudini di vita corrette. Al contrario, i fattori di rischio comprendono la presenza di batteri cariogeni, elevata presenza di placca, scarsa salivazione, dieta alimentare scorretta, recessioni gengivali, apparecchi ortodontici, alcune condizioni mediche, gravidanza, farmaci, fumo, alcol e uso di droghe.

Gli indicatori di malattia includono demineralizzazioni dello smalto in fase attiva, il numero di otturazioni effettuate negli ultimi tre anni per carie, la presenza di nuove carie e l'inizio di lesioni cariose interdentali. L'approccio moderno alla malattia cariosa consiste quindi nel creare e mantenere un equilibrio tra questi tre fattori, personalizzando le strategie preventive per ciascun individuo.